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LE FOTO. Quando l’aria fredda impatta con la superficie d’acqua più calda, il lago scompare: ecco la nebbia da evaporazione
In questi giorni nelle campagne di Levico Terme sono stati toccati i -16 gradi mentre in altre giornate il termometro non è mai salito sopra lo zero. Queste condizioni però possono contribuire a dar vita a fenomeni interessanti come la nebbia da evaporazione. Ecco come si forma

CALDONAZZO. Un fenomeno che sembra far bollire il lago che a sua volta scompare nascosto da una fitta nebbia, si tratta appunto della cosiddetta nebbia da evaporazione che in questi giorni si è manifestata sul lago di Caldonazzo.
“Gli ultimi giorni – spiega Giampaolo Rizzonelli di Meteotriveneto, associazione di meteorologia – sono stati un susseguirsi di notti freddissime un po’ in tutto il Trentino e non ha fatto eccezione la Valsugana”. Nelle campagne di Levico Terme sono stati toccati i -16 gradi, sia il giorno 11 che il 12 gennaio. Senza dimenticare quelle che sono state ribattezzate dagli appassionati “giornate di ghiaccio”, cioè momenti in cui durante tutte le 24 ore il termometro non è mai salito al di sopra degli zero gradi.
“Nonostante il freddo però – prosegue Rizzonelli – i laghi di Levico e Caldonazzo devono ancora ghiacciare. Per esempio la temperatura dell’acqua di superficie del lago di Levico l’11 gennaio era ancora a più 3,5 gradi”. Queste elevate differenze di temperatura, si parla di oltre 15 gradi, portano al formarsi della cosiddetta nebbia da evaporazione.

“In questo caso una massa d’aria fredda scorre sopra la superficie d’acqua più calda, da cui, indipendentemente dalla sua temperatura, l’acqua evapora, il vapore acqueo – invisibile ai nostri occhi, ricorda Rizzonelli – a contatto con l’aria fredda si raffredda e si condensa di nuovo, sotto forma di minuscole goccioline”. Goccioline che altro non sono che la nebbia che risulta visibile a occhio nudo.
Dunque non si tratta di acqua allo stato gassoso ma di un insieme di innumerevoli goccioline d’acqua. “Questa nebbiolina – conclude l’appassionato – si dissolve rapidamente perché dopo alcuni istanti il suo rimescolamento con l’aria più secca fa sì che le goccioline appena formatesi evaporino nuovamente in poco tempo”.