
Carmine Ragozzino
Anni 64. Giornalista di peso, nel senso della bilancia. Ha lavorato ai quotidiani Alto Adige, Gazzettino, Trentino fino al 2014. Interesse principale: l’Inter (uno stato d’animo, una lezione di vita perché insegna a non illudersi mai). Interesse secondario, (ma va là), la cultura. Più praticata che teorizzata tra Consiglio di amministrazione del Centro Santa Chiara e del Coordinamento Teatrale Trentino. Errori: la politica, (fu consigliere comunale), perché non c’è più politica ma se mai ci fosse fatemi sapere.

Assistere ad un consiglio comunale: virtuale, in streaming.

Stavolta è meglio crederci. Credere a quelli che giurano che la morte è un tuffo nella luce.

“L’errore ci dona semplicemente l’opportunità di diventare più intelligenti”. Lo diceva Henry Ford.

Chissà se lor signori conoscono il latino delle locuzioni. Se conoscono il detto “mors tua vita mea”. Se ne conoscono il disdicevole significato. Probabile che sì.

Ma perché insistere a chiamarlo “esame di maturità”? Già prima della pandemia questa definizione, ad alto tasso di paternalismo, strideva come e più di un disco dei freni quando ul

“Rimarrai nella nostra storia, ispiratore di visioni, testimone di Vita. Dentro il limite, oltre il limite. Dentro la musica, oltre la musica. Buon viaggio”.

Almeno quest’anno- almeno un anno sui cinque di legislatura – l’assessore “Bisesti-le” avrebbe dovuto materializzarsi. Glielo impone il cognome.

Un assessore comunale si aggira per città. Armeggia con la corda metrica. Lo vedi – lo vedono – calcolare: lunghezze e larghezze.

Mi rosicava un dubbio. Ora non più. D’improvviso tutto è chiaro. Tutto è certo. Adesso so che Vittorio Sgarbi è “uno e bino”. Ha un doppio.

TRENTO. Rispettoso. “I fedeli hanno diritto al culto, alle messe. Non discuto il via libera che il Governo ha decretato ieri”. Rispettoso sì, ma perplesso.