
Carmine Ragozzino
Anni 64. Giornalista di peso, nel senso della bilancia. Ha lavorato ai quotidiani Alto Adige, Gazzettino, Trentino fino al 2014. Interesse principale: l’Inter (uno stato d’animo, una lezione di vita perché insegna a non illudersi mai). Interesse secondario, (ma va là), la cultura. Più praticata che teorizzata tra Consiglio di amministrazione del Centro Santa Chiara e del Coordinamento Teatrale Trentino. Errori: la politica, (fu consigliere comunale), perché non c’è più politica ma se mai ci fosse fatemi sapere.

E se il problema di Fugatti – della sua giunta - partisse da un complesso di inferiorità rispetto ai leghisti che in Italia contano più di lui, a partire da quel

Sta “predisponendo”. Cosa? Difficile a dirsi, poiché di cifre non c’è l’ombra.

Ci sono i virologi. Studiosi mai tanto gettonati in una nazione che fin qui s’era appassionata alle sole ricerche sulla corretta quantità di farina per le torte o sulla qua

Caro Bisesti. Ti do del tu. Come a volte i semi anziani fanno con i semi giovani.

Tre mesi fa. Il signor scarpa lucida con pochette a pois. Si sente un genio. Il lessico è arido ma furbetto. Gesticolante. La sua punteggiatura?

In fondo basta cambiare una lettera. Dalla “p” alla “t”.

Pare che a Trento – (per la verità anche in tutto il Trentino) – a maggio si voti.

Il consiglio comunale? Chiuso per cause di forza maggiore. E poco conta che la forza (politica) in questione nel civico consesso del capoluogo sia numericamente minore.

E adesso? Adesso, ancor più di prima, umiltà. Certo, un po’ di festa è legittima. Perfino sacrosanta.

Habemus aspirante sindaco di Trento. E senza conclave.