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Coronavirus, i sindacati attaccano la Giunta: "Sui dati non c'è stata trasparenza, indebolita la credibilità delle istituzioni agli occhi dei cittadini''
Cgil, Cisl e Uil: “Mentre in altre realtà si adottavano misure più restrittive per contenere l’avanzata del virus tra la popolazione e mettere in sicurezza il sistema sanitario, il presidente Fugatti nascondeva i dati, preferendo puntare il dito contro i 'presunti virologi' e ignorando l’allarme che arrivava dai medici in prima linea"

TRENTO. “Siamo di fronte ad una gravissima assenza di trasparenza”. Sono dure le critiche che arrivano dai segretari di Cgil, Cisl e Uil di fronte ai dati reali sullo stato di diffusione dell’epidemia in Trentino nello scorso novembre.
I sindacati in una nota hanno spiegato che non rendendo noti i dati sulla dimensione reale del contagio la Giunta provinciale ha rischiato di portare al collasso le strutture sanitarie impegnate a combattere in prima linea contro l’epidemia, e non ha tutelato in modo adeguato e con ogni sforzo possibile, come era suo dovere, la salute dei cittadini, anche i malati non Covid. “La Giunta – spiegano - conosceva la reale gravità della situazione e nonostante le richieste continue degli Ordini di medici e infermieri, del Consiglio provinciale, dei sindacati, di esperti e dell’opinione pubblica, ha scelto di non dire. Una decisione che ha indebolito la credibilità delle istituzioni agli occhi dei cittadini e ha reso meno efficaci e adeguate alla situazione reale le misure di contrasto alla diffusione del coronavirus”.
I sindacati non nascondono il proprio sconcerto. I dati, spiegano, erano tutti a disposizione dell’Azienda Sanitaria, del Dipartimento Salute e Prevenzione e chiaramente del presidente Fugatti e dell’assessora Segnana. “Mentre in altre realtà si adottavano misure più restrittive per contenere l’avanzata del virus tra la popolazione e mettere in sicurezza il sistema sanitario, il presidente Fugatti nascondeva i dati, preferendo puntare il dito contro i 'presunti virologi' e ignorando l’allarme che arrivava dai medici in prima linea. Analisi e previsioni come quelle dell’ex rettore Davide Bassi oggi trovano conferma e dimostrano in modo ormai chiaro che i ricoveri, terapie intensive e decessi non erano fuori scala se rapportati al numero reale di positivi sulla popolazione totale. Non era reale la fotografia che ogni giorno veniva fornita all’opinione pubblica nei bollettini di informazione della Pat”.
A preoccupare è soprattutto il fatto che pur di fronte ad un quadro grave la Giunta non abbia ritenuto necessario adottare misure restrittive. Misure, invece, adottate dal Governo nel periodo natalizio e rispettate dai cittadini e che hanno prodotto un impatto positivo sul contagio, riducendo i numeri di positivi e ospedalizzazioni in queste settimane. “Questo comportamento della Giunta si è rivelato inadeguato rispetto alla gravità della situazione sanitaria così da non assolvere al compito proprio della Giunta di tutelare come avrebbe dovuto la salute dei cittadini. Le istituzioni devono essere credibili e affidabili. In questo caso non è stato così ed è giusto che la Giunta provinciale ne renda conto ai cittadini, assumendosi finalmente le responsabilità di cui fino ad oggi ha preferito non farsi carico”.