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Governo Draghi, nominati 39 sottosegretari. Il Nord Est ne esce a "mani vuote"
Dopo la nomina dei ministri, che aveva lasciato il Trentino Alto Adige senza rappresentanti, anche nella "partita" dei sottosegretari non va meglio. L'intero Nord Est, anzi, ne esce a "mani vuote"

TRENTO. Niente da fare nemmeno con i sottosegretari. Su quasi 40 figure nominate per chiudere il cerchio della formazione dell'esecutivo Draghi, nessun politico o tecnico trentino o altoatesino è stato chiamato a svolgere un importante ruolo di governo. E così, come era avvenuto per i ministri, anche con viceministri e sottosegretari la nostra Regione rimane a “bocca asciutta”.
Se nel governo precedente, il Conte II, il Trentino poteva contare su una figura posta in un ruolo centrale, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, questa volta le due Province autonome rimangono senza rappresentanti. La piccola Provincia di Belluno, nondimeno, aveva esultato per la nomina di ben due ministri, Federico D'Incà ai Rapporti con il Parlamento e Daniele Franco alle Finanze. “La provincia di Belluno spesso ha pagato la perifericità e la distanza dai centri decisionali – aveva commentato soddisfatto il presidente Roberto Padrin – oggi invece guardiamo con rinnovato ottimismo al futuro, forti del nostro orgoglio montano e della forza delle nostre imprese, per superare anche questa crisi”.
Tra i 39 sottosegretari, le provenienze regionali rappresentano grosso modo tutto il Paese. Dalla Lombardia alla Puglia, dalla Sicilia al Piemonte, quasi tutti i territori esprimono delle figure di governo. Il Nord Est in generale, non solo il Trentino Alto Adige ne escono però a "mani vuote". Per quanto riguarda la distribuzione tra i partiti di governo, gli esponenti politici sono divisi tra 11 del Movimento 5 Stelle, 9 della Lega Salvini premier, 6 di Forza Italia, 6 del Partito democratico, 2 di Italia viva, 1 del Centro democratico, 1 di +Europa, 1 di Liberi e uguali, 1 di Noi con l'Italia. Rimane ancora da sciogliere il nodo della delega sullo sport, dopo che all'ultimo momento disponibile si è data mano alla riforma del Coni per evitare che l'Italia partecipasse alle Olimpiadi senza bandiera e inno.
Tante le conferme dal governo precedente, tra cui Sileri alla Salute e Sibilia agli Interni, così come le new entry, considerando anche l'ingresso di nuovi partiti nella compagine di governo, dalla Lega a Forza Italia su tutti. Tra i sottosegretari più “pesanti”, si segnala l'entrata nell'esecutivo dell'ex capo della polizia Franco Gabrielli, nominato dallo stesso premier Mario Draghi per guidare l'autorità delegata ai Servizi segreti.