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Matiu, ucciso dal freddo mentre dormiva per strada: “Inaccettabile, Segnana riveda la sua posizione”, parla l’associazione impegnata in prima linea
Dopo la morte di Matiu la dura presa di posizione de Il gioco degli specchi: “È inaccettabile che una persona muoia di freddo, soprattutto in uno dei Paesi più ricchi del mondo e in una Provincia come la nostra. Nel mirino anche Segnana che sostiene che i posti letto sia sufficienti: “Le persone costrette a dormire all’aperto sono ancora tante”

ROVERETO. Matiu, 57 anni, è stato trovato morto nell’edificio abbandonato dove aveva cercato riparo dal freddo dell’inverno. In questi giorni le temperature sono particolarmente rigide e chi una casa non ce l’ha e non ha la possibilità di avere accesso a una delle strutture messe a disposizione per i senza fissa dimora, cerca di arrangiarsi come meglio può. Matiu è morto così, assiderato, perché non aveva un riparo migliore di un edificio fatiscente.
“È inaccettabile che una persona muoia di freddo, soprattutto in uno dei Paesi più ricchi del mondo e in una Provincia come la nostra, rinomata per la qualità di vita che le permette di stare sul podio da diversi anni”, afferma l’associazione “Il gioco degli Specchi” che da tempo si occupa di accoglienza e di aiutare chi vive per strada. L’associazione parla di “un altro avvenimento grave che deve fare riflettere tutte e tutti”, poco prima di Capodanno 13 persone sono state espulse dalla Residenza Fersina dove erano ospitate. Sbattute per strada, in mezzo alle neve, perché avevano superato le soglie minime di reddito.
“Purtroppo – osserva il gioco degli specchi – ci sono ancora persone che continuano a dormire fuori al freddo. Le abbiamo incontrate nei loro luoghi di riparo, nei giacigli preparati per stare ‘comodi’. Alcuni di loro si sono rivolti a noi chiedendoci una giacca, una coperta, un sacco a pelo, un materassino da ginnastica. Insomma qualcosa di utile per affrontare le rigide temperature che in questi giorni hanno raggiunto vari gradi sotto lo zero. I posti letto a disposizione – viene sottolineato – continuano a essere insufficienti e le persone costrette a dormire all’aperto sono ancora tante”.
È anche per questo che all’assessora provinciale alle politiche sociali, Stefania Segnana, viene chiesto di fare marcia indietro e cambiare idea. Nei giorni scorsi l’assessora aveva dichiarato che i 253 posti letto messi fin qui a disposizione (solo in parte gestiti dalla Provincia) si possano ritenere sufficienti “anche a seguito del costante monitoraggio della situazione delle persone in strada e della sostenibilità complessiva del sistema”.
La replica dell’associazione è netta e non lascia spazio a interpretazioni: “Non ci è ancora chiaro a quale realtà e a quale azione di monitoraggio si stia riferendo. Finché non si esce dalla logica emergenziale dei posti letto nei dormitori – prosegue – finché la Provincia e le istituzioni competenti non affrontano la questione dei senzatetto e della casa facendo gli opportuni distinguo e pianificando un sistema virtuoso per dare una risposta definitiva al problema e, non in ultimo, finché si continuerà a delegare sempre maggiori responsabilità al mondo del volontariato, saremo sempre immersi in questo ciclo. Sono anni che i posti letto non sono sufficienti, si ricorre sempre per metterci la toppa che non è mai abbastanza grande per coprire il buco. Senza dimenticare – conclude l’associazione – che il 28 gennaio uscirà dall'ostello chi non ha la residenza, per gustarsi sulla strada i giorni della merla”.